24 maggio 2016
Simone Morana Cyla in mostra a Milano dal 28 Maggio 2016!
04 maggio 2016
THE FORGOTTEN CHILDHOOD © 2016 | L'infanzia dimenticata nelle opere digitali di Simone Morana Cyla
Con “The Forgotten Childhood” l’artista digitale Simone Morana Cyla, ritorna come nel 2015 anche sui progetti unici di piccole dimensioni.
Questi lavori infatti, di forma quadrata, misurano 30 x 30 cm.
Questo ciclo davvero intenso ci svela almeno parzialmente l’infanzia dell’artista, dei suoi sogni, delle sue paure, i suoi momenti di malinconia ma della sua voglia di rialzarsi sempre nonostante le difficoltá della vita.
Dopo i primi due lavori introspettivi e più cupi (The Sisters e The House) entrambi carichi di notevole forza espressiva, il terzo quadro ci parla di un bambino che segue un lungo percorso di maturazione che lo porterá a diventare uomo.
Questa scelta del titolo della collezione “infanzia dimenticata” è probabilmente la rappresentazione di quella parte oscura che l’artista tende a nascondere e che ci offre un poco alla volta, in silenzio e in modo delicato.
Quella parte di vita fanciullesca quasi segreta, rinchiusa in una prigione mentale che tutti noi spesso cerchiamo di proteggere in un angolo della memoria.
Sará pure un’ infanzia dimenticata ma che a mio avviso stavolta si fará ricordare.
Grande Ispirazione.
Fabrizio Lodovichi
04 gennaio 2016
A PLACE INSIDE MY HEAD | Le nuove opere digitali del 2016 di Simone Morana Cyla
Dopo alcuni progetti realizzati su carta fotografica di dimensioni più contenute nei mesi conclusivi del 2015, l'artista ritorna sui suoi classici progetti più grandi su alluminio che tanto sono piaciuti nelle mostre e fiere italiane.
Il nuovo ciclo si intitola "A Place Inside My Head" e l'artista ci accompagna virtualmente nei meandri della sua testa, delle sue ormai celebri "Stanze" con la consueta profonditá di linguaggio pittorico e la sua tipica eleganza costruttiva degli ambienti digitali.
La prima opera "Broken Future" ha un look alquanto fantascientifico, con colori ed elementi in stile cyberpunk accesissimi che evidenziano e sottolineano probabilmente una certa predisposizione dell'individuo moderno all'eccesso e alla smania di apparire.
Una dolce figura di neonato, al contrario, sembra guardare verso un incerto e instabile futuro. Un uomo solo, una donna sola in dissolvenza e alcuni elementi che ricordano piacevolmente il ciclo "Parallel Worlds" del 2014.
Il secondo dipinto colpisce subito per la scena, per i colori morbidi e per il fatto che il titolo di questa serie prenda non solo concettualmente ma anche fisicamente un "posto" dentro la testa.
L'opera infatti si sviluppa all'interno di un volto, nel quale possiamo notare un elemento fanciullesco seduto su un trono con a fianco una nera figura molto inquietante.
Uno scenario che come ci suggerisce il titolo "Alone in my world" percorre la solitudine umana con intensitá ed intelligenza in una scenografia triste come se il mondo dovesse finire da un momento all'altro. Davvero potente.
Il terzo lavoro di Morana "The Waiting Room" letteralmente "La sala d'attesa" è speciale. Affascinante e azzeccata la prospettiva, le tonalitá azzurre e verdi contrastano piacevolmente con i grigi ed i bianchi accesi che donano una luminositá incredibile ed un senso di etereo che rapisce lo sguardo.
L'ultimo dipinto è "The Heaven's Door" che ci dona splendide atmosfere celestiali.
Qui ritroviamo la "porta" che richiama i lavori del 2012 e una simbologia usatissima dall'artista in più composizioni e traspare una certa crescita dal punto di vista compositivo, con una finezza ed un eleganza davvero piacevole.
L'evoluzione in questa serie è netta e tutte le nuove idee vengono miscelate perfettamente con elementi convincenti. La scelta cromatica in generale é piuttosto azzeccata e i 4 dipinti digitali seguono un percorso maturo e complesso.
Se questo è l'inizio dell'anno nuovo...
Di opere, in questo 2016, ne vedremo delle belle.
V Magazine Ufficiale.
Fabrizio Lodovichi