24 maggio 2016

Simone Morana Cyla in mostra a Milano dal 28 Maggio 2016!

L’artista digitale Simone Morana Cyla sará in mostra a Cormano in provincia di Milano dal 28 Maggio all’ 8 Giugno 2016 in occasione del 3º concorso internazionale di fotografia “Luci e Ombre” organizzato dal centro culturale artistico Click Art. Sabato 28 maggio 2016, alle ore 17,30 si terrà l’inaugurazione della mostra concorso di fotografia “Luci e Ombre”, nel centro storico di Cormano, in via Dall’Occo 1, tra corti, cortili e palazzi del 1600. Siamo arrivati alla 3° edizione del concorso, e abbiamo selezionato opere e artisti che con lavorano e sperimentano l’illusione delle luci e ombre. Tra i partecipanti, Daniele Bassi, alla sua prima esposizione, ci parla di luoghi sognanti, con i suoi tramonti sulle acque del fiume Serio, Dario Fulci, fotografo contemporaneo Belga, nelle sue opere, ci porta al limite tra astrazione e riflessione con la serie di fotografie “ Occhio artificiale”, Marco Giammarinaro, che con le sue macrofotografie, ci porta a scoprire un nuovo modo di guardare la fotografia, illudendo lo spettatore, che rimane spiazzato dalla rivelazione stessa della foto, Raffaello Iannelli, che con i suoi lavori, ci racconta storie di vita quotidiana, con una sua personale visione poetica, Simone Morana, che abbraccia il surrealismo come stile di vita perché, come spiega Arturo Schwarz nei suoi libri, "Il surrealista ha l’ambizione smisurata di cambiare il mondo e la vita, Donatella Sarchini, che con i suoi scatti ravvicinati e i collage fotografici, inventa e crea nuovi luoghi, Luigi Profeta, riporta alla luce luoghi ormai dimenticati e abbandonati, Johnny Pixel, nelle sue immagini traspare una sorta di nostalgia, con i suoi treni che partono per un viaggio che ci fanno sognare e immaginare storie di vite incontrate, Luigi Riva, con le sue fotografie, riesce a farci percepire il mondo che ci circonda, mostrandoci luoghi semplici, di tutti i giorni, ma con un occhio nuovo e poetico, Marcello Vigoni, che con le sue fotografie analogiche, riscopre il piacere della “creazione fotografica” con le sue opere concettuali. La mostra sarà aperta dal 28 maggio al 8 giugno 2016. Gli artisti in esposizione meritano di essere conosciuti ed apprezzati da tutti, e questo lo possiamo fare sabato 28 maggio 2016 alle ore 17,30 all’inaugurazione. Sebbene la divisione della fotografia tra documentazione e ricerca artistica costituisca un falso problema, i due ambiti non sono così facilmente separabili, poiché la fotografia di informazione e documentazione è già di per sé una forma di espressione artistica. La fotografia, è un mezzo di comunicazione e informazione, ma è anche divertimento e ricerca personale. Gli Artisti che partecipano alla mostra internazionale di fotografia “Luci e Ombre”, patrocinata dal comune di Cormano, hanno un ruolo importantissimo nella società odierna, e cioè interpretare il mondo in maniera personale e fantasioso, a volte fantastico che ci circonda. Siamo ormai da decenni bombardati da immagini più o meno famose, opere che hanno fatto la storia, ma oggi in un contesto mondiale che si è evoluto in maniera rapida e talmente veloce, la fotografia non viene più interpretata dal fruitore, ma raccontata da chi la propone come assoluta verità. Ma gli avvenimenti sono sempre più complicati e i mutamenti del linguaggio e le innovazioni tecnologiche, incidono pesantemente sulla creazione. Il dato di fatto è che la fotografia resta una rappresentazione bidimensionale, più o meno, realistica del mondo. Negli scatti di questi artisti, possiamo notare e ammirare la visione che ognuno ha della fotografia, e la mette a disposizione del fruitore, in modo tale che chi osserva l’immagine abbia la sensazione e probabilmente la certezza di immaginarsi e costruirsi un mondo nuovo senza l’imposizione di nessuno. Il ruolo della fotografia nella società contemporanea , a mio personale parere, dovrebbe proprio essere questo: regalare nuove e fantastiche avventure. Oggi possiamo dire che la fotografia, pur in presenza della televisione, della telematica e dei social network, vive un periodo di affermazione come forse soltanto nella sua ottocentesca età d’oro.

04 maggio 2016

THE FORGOTTEN CHILDHOOD © 2016 | L'infanzia dimenticata nelle opere digitali di Simone Morana Cyla

Con “The Forgotten Childhood” l’artista digitale Simone Morana Cyla, ritorna come nel 2015 anche sui progetti unici di piccole dimensioni.

Questi lavori infatti, di forma quadrata, misurano 30 x 30 cm.

Questo ciclo davvero intenso ci svela almeno parzialmente l’infanzia dell’artista, dei suoi sogni, delle sue paure, i suoi momenti di malinconia ma della sua voglia di rialzarsi sempre nonostante le difficoltá della vita.

Dopo i primi due lavori introspettivi e più cupi (The Sisters e The House) entrambi carichi di notevole forza espressiva, il terzo quadro ci parla di un bambino che segue un lungo percorso di maturazione che lo porterá a diventare uomo.

Questa scelta del titolo della collezione “infanzia dimenticata” è probabilmente la rappresentazione di quella parte oscura che l’artista tende a nascondere e che ci offre un poco alla volta, in silenzio e in modo delicato.

Quella parte di vita fanciullesca quasi segreta, rinchiusa in una prigione mentale che tutti noi spesso cerchiamo di proteggere in un angolo della memoria.

Sará pure un’ infanzia dimenticata ma che a mio avviso stavolta si fará ricordare.

Grande Ispirazione.

 

Fabrizio Lodovichi

04 gennaio 2016

A PLACE INSIDE MY HEAD | Le nuove opere digitali del 2016 di Simone Morana Cyla

Un Gennaio 2016 caldissimo, per quanto concerne la produzione artistica di Simone Morana Cyla, con una nuova serie di dipinti digitali davvero interessanti.
Dopo alcuni progetti realizzati su carta fotografica di dimensioni più contenute nei mesi conclusivi del 2015, l'artista ritorna sui suoi classici progetti più grandi su alluminio che tanto sono piaciuti nelle mostre e fiere italiane.
Il nuovo ciclo si intitola "A Place Inside My Head" e l'artista ci accompagna virtualmente nei meandri della sua testa, delle sue ormai celebri "Stanze" con la consueta profonditá di linguaggio pittorico e la sua tipica eleganza costruttiva degli ambienti digitali.
La prima opera "Broken Future" ha un look alquanto fantascientifico, con colori ed elementi in stile cyberpunk accesissimi che evidenziano e sottolineano probabilmente una certa predisposizione dell'individuo moderno all'eccesso e alla smania di apparire.
Una dolce figura di neonato, al contrario, sembra guardare verso un incerto e instabile futuro. Un uomo solo, una donna sola in dissolvenza e alcuni elementi che ricordano piacevolmente il ciclo "Parallel Worlds" del 2014.
Il secondo dipinto colpisce subito per la scena, per i colori morbidi e per il fatto che il titolo di questa serie prenda non solo concettualmente ma anche fisicamente un "posto" dentro la testa.
L'opera infatti si sviluppa all'interno di un volto, nel quale possiamo notare un elemento fanciullesco seduto su un trono con a fianco una nera figura molto inquietante.
Uno scenario che come ci suggerisce il titolo "Alone in my world" percorre la solitudine umana con intensitá ed intelligenza in una scenografia triste come se il mondo dovesse finire da un momento all'altro. Davvero potente.
Il terzo lavoro di Morana "The Waiting Room" letteralmente "La sala d'attesa" è speciale. Affascinante e azzeccata la prospettiva, le tonalitá azzurre e verdi contrastano piacevolmente con i grigi ed i bianchi accesi che donano una luminositá incredibile ed un senso di etereo che rapisce lo sguardo.
L'ultimo dipinto è "The Heaven's Door" che ci dona splendide atmosfere celestiali.
Qui ritroviamo la "porta" che richiama i lavori del 2012 e una simbologia usatissima dall'artista in più composizioni e traspare una certa crescita dal punto di vista compositivo, con una finezza ed un eleganza davvero piacevole.
L'evoluzione in questa serie è netta e tutte le nuove idee vengono miscelate perfettamente con elementi convincenti. La scelta cromatica in generale é piuttosto azzeccata e i 4 dipinti digitali seguono un percorso maturo e complesso.
Se questo è l'inizio dell'anno nuovo...
Di opere, in questo 2016, ne vedremo delle belle.
 
V Magazine Ufficiale.
 
Fabrizio Lodovichi